In merito ad
una riflessione che mi ha fatto fare un caro amico commentando il mio recente post "Macchine", vorrei
riportare questa riflessione, necessaria se ci si imbarca nella discussione di
ciò che riguarda la guarigione, la sanità, i medici, ecc. E' un argomento molto
delicato, pieno di contraddizioni, difficilissimo da affrontare. Sì, metto le
mani avanti! E anticipo: questo è come vedo io la realtà, in base alle
esperienze personali che ho fatto, spero possa far riflettere ognuno e
facilitarlo nel trovare la sua di visione.
Fino a prima di ammalarmi, avevo una visione molto
forte riguardo alla medicina. Non prendevo farmaci, osservavo la simbologia di
ogni sintomo, mi curavo con il cibo, e non avevo una gran fiducia del sistema
scientifico . Anche perchè credevo che ogni cosa certo è vera se è
dimostrata, ma credevo anche che ogni cosa può essere dimostrabile perchè siamo
noi che creiamo la nostra realtà.
Credo che tutto questo sia ancora vero, ad un certo livello,
ma credo anche che bisogna essere tanto, tanto illuminati per riuscire a
"muovere" certe cose. Le guarigioni istantanee avvengono, sì, ma sono
casi molto rari. Riuscire ad estirpare una causa profonda che ha portato un
individuo ad ammalarsi non è cosa semplice, perchè spesso è sepolta nel suo
inconscio più profondo. Credo che ogni cosa che ci accade è psicosomatica, nel
senso che psiche e corpo sono correlati, ma la capacità di "guarire"
questa connessione una volta che essa si interrompe o inizia a prendere
delle pieghe malsane, è cosa molto più complessa.
Nell'ambiente
della medicina "alternativa", che io chiamerei più adeguatamente
"complementare"- perchè non è un alternativa ma completa, a mio
parere, la medicina allopatica
tradizionale - è diffusa l'idea che la persona malata sia lei stessa ad essersi
causata quella malattia. Ci sono persone che vedono coloro che si ammalano con
occhi quasi di disprezzo: " Eh poveretto quello non è riuscito a risolvere
il conflitto con il padre, ti credo che si è slogato l'anca destra! ". (Che
poi, scusate, chi è che veramente riesce a risolvere un tale conflitto, e
ancora, quand'è che veramente è risolto? E poi il Padre non è forse un
archetipo così grande che abita ognuno di noi, è veramente possibile
risolverlo? Oh padre abbi pietà di noi, Amen.)
Io non escludo
nulla, sono convinta che il nostro corpo ci dia alcuni "segnali"
molto evidenti e molto precisi, che se noi riuscissimo a cogliere anche
soltanto un decimo di quelli che non cogliamo, invece di impasticcarci
automaticamente senza previa riflessione,
potremmo vivere in uno stato di salute ed energia vitale molto più alta.
Ci sono infiniti modi per scoprire questo linguaggio, per ascoltarlo, imparare
ed evolversi. Se solo ci ascoltassimo un po' di più! Potremmo vivere una vita
molto più Sana e in Equilibrio. (Mi metto in capo alla fila con la mano alzata
di tutti quelli che non riescono ad ascoltarsi, e pensa te che io mi arrovello
a pensare anche più del dovuto..)
Ma così non
accade, e allora ci si ammala, il nostro corpo si gonfia perchè mangiamo male,
o è mal nutrito, mal di testa, umore a pezzi, tossine su tossine... Insomma,
“non ascolto” che si accumula e accumula fino a diventare cronico.
Prima di
arrivare a gravi complicazioni, ci sono tantissime strade da percorrere per
trovare un equilibrio psicofisico. Esistono percorsi psicologici
(psiche=anima), poi ci sono tutte le discipline Olistiche, c'è la Naturopatia, l'Omeopatia,
la Medicina Cinese, l’Ayurveda, la floriterapia, la nutrizione, discipline come
lo yoga, per non parlare di tutte tecniche che lavorano con il Chi, la
Meditazione, L'Ayuvedica, il Reiki... E tanti, tanti altri percorsi incredibili
e validi che se coltivati con la giusta dedizione, ho visto portare a risultati
sorprendenti. (attenzione anche qui esistono molti ciarlatani, e spesso ti
arriva tanto fumo negli occhi, bisogna essere molto abili a saper osservare con
un dovuto spirito critico..)
Ma questo può
non bastare.
Ho visto
ribaltarsi tutte le mie credenze di fronte alla scoperta e poi diagnosi di un
linfoma e alla conseguente scelta di affrontare tutte le cure tradizionali. Io
che andavo a tutti i corsi di yoga, ero vegetariana da tre anni, meditante,
studiavo psicologia e professavo l'amore cosmico, mi ero ammalata di tumore !
E mi sono
ritrovata a dover affrontare le mie credenze più radicate, molte le ho dovute
estirpare come erbacce pericolose e velenose, altre farne prezioso uso nei
momenti più critici.
Ho visto che
quello che veramente mi limitava era il limite che mettevo io stessa.
La separazione
tra: questo è bene e questo non è bene, non porta a niente: ogni separazione di
per se è perdita di qualcosa.
Perciò io credo
nell'integrazione, ed ecco perchè dico che tutte le varie "medicine"
sono complementari e non alternative, perchè il termine "alternativo"
di per sè esclude porzione di verità ed occasioni di guarigione.
Qualsiasi sia
il motivo per il quale ci si ammala di tumore (tutt'ora oscuro alla medicina
tradizionale), non è più importante quando ti viene diagnosticato. E' una
malattia troppo aggressiva per essere curata con la comprensione dei meccanismi
che avrrebbero potuto causarla: conflitti irrisolti, traumi familiari, cause
ambientali, genetiche, karmiche, spirituali, vite passate…
Mi sono così
affidata nelle mani della medicina, ma non ad occhi chiusi.
Ho tenuto
sempre un occhio chiuso rivolto all'interno ed uno aperto verso l'esterno.
E sono andata
così ad indagare parallelamente anche tutte le possibili cause che mi hanno
portato ad ammalarmi, comprendendole, accettandole e ringraziando anche il
linfoma per avermi permesso di vederle.
Ma ho fatto e
sto facendo tutti i cicli di chemioterapia necessari, e tra qualche mese anche
l'autotrapianto di cellule staminali.
Sono venuta
così a conoscenza di un mondo a me ancora sconosciuto e per certi versi anche
criticato.
Ma ora la mia
visione è stata rimodellata, ampliata, e io ne sono grata per questo.
La medicina è
una cosa sacra e ha un valore inestimabile. Oggi sono stati fatti dei progressi
incredibili , ogni giorno ci sono nuove scoperte vengono salvate milioni di
vite. Se oggi non si muore più di raffreddore è grazie alla medicina. Se
l'aspettativa di vita si è allungata è grazie alla medicina. Se noi adesso
siamo qui, è grazie alla medicina e alle sue scoperte.
A volte ci
dimentichiamo da dove veniamo, che in antichità si moriva a 30 anni, che se ti
beccavi una polmonite, ciao. E per non parlare dei tumori. Beh, cosa dire. Qui
potrei scrivere un infinità di cose.
Oggi molte
tipologie di tumore sono guaribili, e si può allungare la sopravvivenza in
molti atri casi per addirittura anni, o addirittura convivere con un tumore è
oggi una realtà molto frequente. Hanno perfino inventato la chemioterapia in
pasticche! Oramai siamo lontanti dall’epoca in cui il cancro era visto come un
male oscuro incurabile. Magari tra
cent'anni basterà prendere una pasticca e il tumore andrà via il mattino
seguente.
Siamo in un
epoca di transizione su infiniti livelli, e anche su questo. La medicina non
può guarire ancora tutto, ma vi assicuro tanto è stato fatto. Ho stima
per tutte le persone che si battono per la ricerca scientifica, per i medici
che lavorano perchè credono in quello che fanno, salvano vite, per gli
infermieri e tutte le persone che ogni giorno scendono sul campo di battaglia e
combattono, e certo non tutte le battaglie si possono vincere, ma fanno parte
di una guerra che da certi punti di vista io la vedo già vinta.
Putroppo oggi i
tumori sono diffusissimi, e come diceva Veronesi recentemente in un intervista:
"Oggi una persona su tre ha un tumore. Perciò non bisogna chiedersi se
avrò un tumore, ma che tipo di tumore avrò." Con questo non voglio
allarmare nessuno, ma soltanto portare l'evidenza dei fatti per quello che
sono.
Allora
prendiamo questi dati di fatto, e attrezziamoci di conseguenza..
La battaglia
che porta alla guarigione, secondo me,
si vince se si riesce a mantenere una visione sempre più ampia, se non
ci si sofferma ad un sintomo ma con curiosità si cerca di indagare sul
significato, si esplorano tante soluzioni.
La medicina è
necessaria, in questo caso, quanto
lo è l'idagine sul sè.
L'una completa
l'altra.
Il termine terapia deriva dal greco
θεραπεία (therapeía) e ha il significato di cura, guarigione.
Platone ha usato questa stessa parola nel dialogo Eutifrone,dove
Socrate la definisce come "cura degli dei".
“Quando ti occupi di guarire, stai facendo un'opera
sacra”, scrive lo psichiatra e amico Eldo Stellucci, in un breve suo scritto, e
io non mi posso che trovare d’accordo con lui.
Stiamo parlando di qualcosa che è stato dimenticato
oggi da molti medici che svolgono il loro lavoro.
Questa sacralità è stata mantenuta in discipline che
oggi vengono definite “alternative” e vengono dispezzate e tenute in poco conto
nell’ambiente scientifico.
Visto che non si può cambiare tutto un intero sistema,
almeno, io non ho questa volontà, e sinceramente ho tante altre cose che vorrei
fare, almeno posso con gli strumenti che ho cercare, almeno tentare, di
rimediare a questa “dimenticanza” e non fermarmi a subire passivamente e
meccanicamente le “cure” estirpate purtroppo dal loro terreno cumune di
significato di guarigione intesa come “sacra”. Le accetto, le ringrazio, ma a modo mio faccio di tutto per
completarle.
Concludo
riportando quelli che sono secondo Ippocatre, di cui famoso è il giuramento che
fanno tutti i medici, chirurghi e odontoiatri all'inizio della loro
professione, gli strumenti terapeutici
del medico, questi sono: il tocco, il rimedio e la parola. Da ciò che ho potuto constatare, è
quasi tutto oramai centrato sul rimedio da somministrare a secondo della
patologia.
Mi piacerebbe
che ci fosse più parola, sarebbe bello che i medici fossero più aperti al
dialogo, che invece di compilare moduli di anamnesi standardizzati, ci fosse
proprio un colloquio con ogni paziente per identificare la sua storia, da dove
viene, chi è quella persona, la sua storia familiare…
Così come che
ci fosse più “tocco”. Al di là di tutti quei guanti bianchi, camici,
protezioni, quando accade che c’è un contatto vero tra medico e paziente già
quello è uno strumento terapeutico, ecco sarebbe bello che ci fosse anche
questo (io poi che sono così per il contatto, a volte mi ritrovo a stringere
una mano ad un infermiere, attaccarmi al braccio di qualche medico, per
l’incredibile distanza che si percepisce, e poi certo ci sono anche dei medici
niente male che ti viene proprio voglia di abbracciarli!! Ma quello è un altro
discorso.. )
Riporto di
seguito il video e un articolo che racconta del dottor. Maurizio Grandi, medico specialista in Oncologia Clinica e Immunoematologia a Torino, che cura i suoi pazienti, curando anche la loro anima.
Da non perdere!!
Il video è diviso in due parti, la prima tratta di bioetica e la seconda di guarigione. Per rimanere in tema andrei subito alla seconda parte. E' veraramente illuminante, parla anche di barche, tempeste.. L'ho trovato molto sincronico. Buona visione!
Grazie per aver viaggiato insieme a noi verso un percorso di consapevolezza. Nulla potrei aggiungere alla lucidità del tuo ragionamento. Credo che ogni medico, infermiere, che verrà sfiorato dalle tue mani, dalla tua energia, dal tuo sacrosanto volere un trattamento "umano", si sentirà più ricco, fortunato per essersi avvicinato a te; avrà l'occasione di riflettere - almeno per un attimo - che esiste anche un altro modo di mettersi in ascolto e che è necessario quanto le cure farmacologiche.
RispondiEliminaTu sei anche il dottore Francesca.
Ciao cara, penso pure io che sia da chiedersi non se mi ammalerò ma come mi ammalerò; mi fa anche pensare la tua frase " Io che andavo a tutti i corsi di yoga, ero vegetariana da tre anni, meditante, studiavo psicologia e professavo l'amore cosmico, mi ero ammalata di tumore! ".. Ci sono talmente tante variabili. Io vivo sempre con la valigia pronta, sapendo bene che è solo questione di tempo; ma questo non mi sconcerta, mi permette di vedere tanti problemi nella giusta, per me, prospettiva; non ci sono problemi, solo opportunità, ogni giorno, anche se stai male..anche se sei arrabbiato.. ogni giorno è un regalo anche se sei deluso o triste..ma teniamo sempre a scordarlo. Un abbraccio. f
RispondiEliminaai medici il compito di compilare i moduli a noi infermieri il resto ... fa piacere stringerti la mano e se hai bisogno le nostre braccie sono sempre aperte per un abbraccio..anche se non siamo "medici" siamo sepre pronti al "tocco ai rimedio e alla parola"
RispondiEliminaAnna S.