sabato 14 gennaio 2012

Meditare qui ed ora

Ci sono tantissimi modi per meditare, ma poi in realtà il fine è sempre lo stesso. La meditazione può essere anche un modo per mettersi in contatto, con chi è credente, con Dio e con l’Assoluto.
Quello che credo io, è che la meditazione è un incredibile strumento di auto-conoscenza ed auto-osservazione. Meditando, finalmente, si ha la possibilità di accedere ad una dimensione di consapevolezza, difficile da coltivare durante lo scorrere frenetico delle giornate e delle attività.

Ho iniziato a meditare più di un’anno fa, mi ricordo benissimo il momento in cui ha avuto inizio. Stavo a casa,  quel giorno avevo la testa piena che traboccava di pensieri. Era un  continuo andare e tornare in dietro nel tempo: quello che è successo, quello che succederà, domani dove sarò, perché ho detto quella cosa a quella persona, ma possibile che riuscirò a fare tutto quello che voglio.. Pensieri assillanti e immobilizzanti. Quando ci si ritrova in un flusso di pensieri così denso, è difficile veramente agire, e si iniziano a  perdere energie. Non è un caso che nella parola meditazione, sia contenuta “azione”: la meditazione non vuol dire assenza di tale azione ma anzi è il terreno che viene preparato per poi successivamente poterla  dirigere  in maniera più decisiva e funzionale (questo è uno dei benefici più grandi di questa pratica..).

Insomma me ne stavo persa nei miei pensieri… Ad un certo punto, mi sono seduta per terra, ho chiuso gli occhi e intensamente ho iniziato a ripetermi “voglio stare qui ed ora”, più volte dentro di me, concentrandomi sulle sensazioni che momento dopo momento mi arrivavano. E piano piano i pensieri hanno iniziato a rallentare, e ho cominciato a percepire uno stato di profonda quiete….


Per me è stata una scoperta, nonostante fossero anni che praticassi yoga questa è stata l’esperienza più importante, perché in quel momento mi sono esattamente resa conto di quanto possa essere limitante un flusso di pensieri incessante e “petulante”. Fino a quel momento non avevo “visto” i miei pensieri e meditare era soltanto un modo per rilassarmi.

Comprendere e vedere che i pensieri sono soltanto un “prodotto” della mente, e che noi non siamo né la mente né il pensieri è qualcosa di veramente liberatorio! Il trucco è porsi come osservatori, e osservare il flusso dei pensieri come se fosse una pellicola di un film che scorre e smettere di identificarsi con quel film.

La meditazione che poi ho iniziato a praticare, è quella semplice basata inizialmente sulla concentrazione sul respiro.  Questa tecnica viene chiamata “vipassana”, ed ha origini antichissime.

Sono venuta a conoscenza del metodo “Mindfulness”, nato trent’anni fa negli Stati Uniti, ideato da J.Kabat Zinn, e che da diversi anni sta mettendo piede anche in Italia. Mi sono così appassionata che ho poi fatto il corso per diventare trainer (che sto ancora facendo..).

E ho scoperto che negli ultimi quindici-ventanni, la comunità scientifica ha dedicato sempre più spazio a quest’antica tecnica di meditazione, che ha mostrato possedere virtù benefiche per la salute, o come diciamo noi occidentali, una notevole efficacia terapeutica per molti disturbi e  problemi psicologici e fisici.

La mindfulness è uno delle tecniche psicologiche più antiche (oltre 2500 anni!), ma anche una delle più avanzate.

Ci sono un’infinità di ricerche scientifiche, purtroppo molti articoli sono in inglese, ma si trova anche in Italiano se ci si mette a cercare con un po' di pazienza.

Hanno sostanzialmente scoperto che dopo soli 2 mesi di meditazione, la mente cambia, e si riduce lo stress notevolmente, si possono curare disturbi d’ansia, di depressione e sindromi dolorose.

Meditare riduce il dolore del 50%. (!!!)

Nel caso di una malattia, meditare, può aiutare tantissimo ad affrontare le cure, a ritrovare un proprio centro, e viversi quello che viene con più serenità.

Certo, inizialmente bisogna fare un piccolo sforzo, coltivare la routine. Ma i risultati non tardano ad arrivare. Perché non provare?

Si può provare anche da soli, ma se non si ha dimestichezza con questo mondo può risultare complicato, perciò è meglio trovarsi un insegnante oppure procurarsi un libro se non si può uscire di casa. (sto preparando una lista di libri da inserire prossimamente)


4 commenti:

  1. "Scende il silenzio e si accende la fiamma dell'aspirazione; un calore soffuso pervade il corpo e porta con sé un impulso di gioia verso la trasformazione; si ode il canto dell'armonia divina, calmo e sorridente; è una dolce sinfonia, appena udibile eppure colma di potere. Ritorna allora il silenzio, più profondo, più vasto, sì, vasto fino all'infinito, e l'essere esiste oltre i confini del tempo e dello spazio". (Sri Aurobindo)

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    1. Il nostro caro Aurobindo la sa lunga sulla meditazione... ti abbraccio

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  2. Anche per me la meditazione è un modo per conoscere profondamente se stessi...quanto mi ha fatto paura prima di arrivare ad una visione globale di me! Buona Domenica.

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  3. cosa ti ha fatto paura? conoscere noi stessi può far paura.. ma spesso la paura ci dice che stiamo andando nella direzione giusta, perchè quello che ci fa paura ci cambierà radicalmente. buona domenica a te!

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