Quello che credo io, è che
la meditazione è un incredibile strumento di auto-conoscenza ed
auto-osservazione. Meditando, finalmente, si ha la possibilità di accedere ad
una dimensione di consapevolezza, difficile da coltivare durante lo scorrere
frenetico delle giornate e delle attività.
Ho iniziato a meditare più
di un’anno fa, mi ricordo benissimo il momento in cui ha avuto inizio. Stavo a
casa, quel giorno avevo la testa piena che traboccava di
pensieri. Era un continuo andare e
tornare in dietro nel tempo: quello che è successo, quello che succederà,
domani dove sarò, perché ho detto quella cosa a quella persona, ma possibile
che riuscirò a fare tutto quello che voglio.. Pensieri assillanti e
immobilizzanti. Quando ci si ritrova in un flusso di pensieri così denso, è
difficile veramente agire, e si iniziano a perdere energie. Non è un caso che nella parola meditazione,
sia contenuta “azione”: la meditazione non vuol dire assenza di tale azione ma
anzi è il terreno che viene preparato per poi successivamente poterla dirigere in maniera più decisiva e funzionale (questo è uno dei
benefici più grandi di questa pratica..).
Insomma me ne stavo persa
nei miei pensieri… Ad un certo punto, mi sono seduta per terra, ho chiuso gli
occhi e intensamente ho iniziato a ripetermi “voglio stare qui ed ora”, più
volte dentro di me, concentrandomi sulle sensazioni che momento dopo momento mi
arrivavano. E piano piano i pensieri hanno iniziato a rallentare, e ho
cominciato a percepire uno stato di profonda quiete….
Comprendere e vedere che i
pensieri sono soltanto un “prodotto” della mente, e che noi non siamo né la
mente né il pensieri è qualcosa di veramente liberatorio! Il trucco è porsi
come osservatori, e osservare il flusso dei pensieri come se fosse una
pellicola di un film che scorre e smettere di identificarsi con quel film.
La meditazione che poi ho
iniziato a praticare, è quella semplice basata inizialmente sulla
concentrazione sul respiro. Questa
tecnica viene chiamata “vipassana”, ed ha origini antichissime.
Sono venuta a conoscenza del
metodo “Mindfulness”, nato trent’anni fa negli Stati Uniti, ideato da J.Kabat
Zinn, e che da diversi anni sta mettendo piede anche in Italia. Mi sono così
appassionata che ho poi fatto il corso per diventare trainer (che sto ancora
facendo..).
E ho scoperto che negli
ultimi quindici-ventanni, la comunità scientifica ha dedicato sempre più spazio
a quest’antica tecnica di meditazione, che ha mostrato possedere virtù
benefiche per la salute, o come diciamo noi occidentali, una notevole efficacia
terapeutica per molti disturbi e
problemi psicologici e fisici.
La mindfulness è uno delle
tecniche psicologiche più antiche (oltre 2500 anni!), ma anche una delle più
avanzate.
Ci sono un’infinità di
ricerche scientifiche, purtroppo molti articoli sono in inglese, ma si trova anche in Italiano se ci si mette a cercare con un po' di pazienza.
Hanno sostanzialmente
scoperto che dopo soli 2 mesi di meditazione, la mente cambia, e si riduce lo
stress notevolmente, si possono curare disturbi d’ansia, di depressione e
sindromi dolorose.
Meditare riduce il dolore
del 50%. (!!!)
Nel caso di una malattia,
meditare, può aiutare tantissimo ad affrontare le cure, a ritrovare un proprio
centro, e viversi quello che viene con più serenità.
Certo, inizialmente bisogna
fare un piccolo sforzo, coltivare la routine. Ma i risultati non tardano ad
arrivare. Perché non provare?
Si può provare anche da
soli, ma se non si ha dimestichezza con questo mondo può risultare complicato,
perciò è meglio trovarsi un insegnante oppure procurarsi un libro se non si può
uscire di casa. (sto preparando una lista di libri da inserire prossimamente)
"Scende il silenzio e si accende la fiamma dell'aspirazione; un calore soffuso pervade il corpo e porta con sé un impulso di gioia verso la trasformazione; si ode il canto dell'armonia divina, calmo e sorridente; è una dolce sinfonia, appena udibile eppure colma di potere. Ritorna allora il silenzio, più profondo, più vasto, sì, vasto fino all'infinito, e l'essere esiste oltre i confini del tempo e dello spazio". (Sri Aurobindo)
RispondiEliminaIl nostro caro Aurobindo la sa lunga sulla meditazione... ti abbraccio
EliminaAnche per me la meditazione è un modo per conoscere profondamente se stessi...quanto mi ha fatto paura prima di arrivare ad una visione globale di me! Buona Domenica.
RispondiEliminacosa ti ha fatto paura? conoscere noi stessi può far paura.. ma spesso la paura ci dice che stiamo andando nella direzione giusta, perchè quello che ci fa paura ci cambierà radicalmente. buona domenica a te!
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