giovedì 9 febbraio 2012

La mente

Tratto dal Dhammapada, il libro più amato dal canone Buddista.


III La mente

33 Come il fabbro raddrizza una freccia,

così il saggio governa i suoi pensieri,

per loro natura instabili, irrequieti

e difficili da controllare.

34 I pensieri fremono e si dibattono

per sfuggire alla morte

come pesci tolti alla loro dimora liquida

e gettati sulla terraferma.

35 La padronanza della propria mente,

ribelle, capricciosa e vagabonda,

è la via verso la felicità.

36 Il saggio osserva continuamente

i propri pensieri,

che sono sottili, elusivi ed erranti.

Questa è la via verso la felicità.

37 pensieri, incorporei ed erranti,

vagano lontano.

Raccoglili nella caverna del cuore

e liberati dalla schiavitù

del desiderio e della morte.

38 Come può una mente agitata

comprendere la legge eterna?

Se la serenità della mente è turbata,

la saggezza non può manifestarsi.

39 Il risvegliato,

colui la cui mente è serena

e ha trasceso il dilemma del bene e del male,

è libero da ogni timore.

40 Questo tuo corpo è fragile

come un vaso di coccio.

Fai della tua mente una fortezza

e combatti le tentazioni

con l'arma della saggezza.

41 Ben presto questo corpo

giacerà sulla terra,

privo di coscienza,

inutile come un ceppo bruciato.

42 Nessuno, neppure il tuo peggior nemico

può nuocerti quanto una mente indisciplinata.


43 Ma una mente disciplinata

è un'alleata preziosa.

Nessuno, né tua madre, né tuo padre,

né i tuoi amici,

può esserti di altrettanto aiuto.






Il self-control secondo il Darmapada, rende impenetrabili dai demoni dell'attaccamento, dipendenza, dal dannoso utilizzo della mente. Creare intorno a sè una protezione diventa fondamentale. Una mente disciplinata è un allenata preziosa.

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