Ho gli occhi spalancati sul sangue che scende nel tubo
collegato alla sacchetta di trasfusione che mi hanno appena attaccato e provo un’emozione
di disgusto misto a curiosità, sto cercando da diversi minuti di far finta che
quel tubo rosso è un tubo fatto di liquirizia rossa (in america famosissima e
amata, noi italiani preferiamo la classic black), che gli assomiglia per
consistenza e colore. Che cos'altro altro potrebbe essere?
Il sangue precipita goccia dopo goccia all’interno del filtro
che si trova tra la sacca e il tubo che arriva direttamente dentro la mia vena,
con un ritmo lento, inesorabile, come quello di un rubinetto chiuso male: se
faccio molto silenzio sento quasi il rumore di ogni goccia.
Ho i valori dell’emoglobina bassi, niente di cui preoccuparsi,
ma per il protocollo se si scende sotto il valore 8, ti fanno la trasfusione:
il mio è 7.7. Ecco perché odio i protocolli, le standardizzazioni, basta uno
0.1 in più o in meno ed ecco che ti appiccicano ad una categoria piuttosto che
un'altra, e la mia questa volta è “necessaria trasfusione”. La scorsa volta mi
sono rifiutata di farla, il punteggio era di 7.9, e per una ragazza di 26 anni
secondo me non era necessario ed allora ho firmato per il rifiuto del
trattamento: il medico non si è opposto ma mi ha guardato con un’aria perplessa, chiedendosi forse se io fossi una Testimone
di Geova (i Testimoni di Geova non possono né cibarsi di sangue né riceverlo in
trasfusione, l’unico sangue di cui può nutrirsi l’uomo, secondo loro, è quello
di Cristo, ma sfido chiunque a trovarne una sacca). La scorsa volta è andato
tutto bene, ma questa volta “lasciamo fare a loro”, ho pensato e così non ho
opposto nessuna resistenza.
Nella mia idea psico-simbolica-spirituale del sangue, è ciò
che siamo ed in esso ci sono tutte le
informazioni, il nostro passato, le nostre emozioni, il nostro karma, la
nostra vita. Ci vogliono all’incirca 7 anni prima che si rinnovi del
tutto. Cosa c’è di più intimo,
personale del sangue? Non a caso si fanno i patti di sangue, i riti con il
sangue, i sacrifici di sangue nelle antiche religioni pagane.
Il sangue è l’essenza di un essere vivente, la linfa. Ecco
perché sono così restia a riceverne, forse c’è una piccola Testimone di Geova
in me. Fatto sta che questo sangue
sicuramente apparterrà a qualche persona sicuramente molto diversa da me ed
adesso si sta mischiando con il mio.
Chissà di chi possa essere mi chiedo, e continuando a
scrutare con sospetto il tubo lo nascondo sotto il cuscino facendo finta che
quel braccio non è il mio.
Chiudo gli occhi, e cerco di accogliere e basta quello che
sta accadendo, alla fine, mi dico, che differenza c’è tra questo e mangiare una
bella bistecca al sangue?
Inizio improvvisamente a sentire un profumo nelle narici, si
percepisce appena ma è intenso: mi sembra un profumo da donna, uno di quelli
che rimangono diverse ore sulla pelle e cambiano finche non rimangono
diventando così l’odore di quella persona.
E’ un profumo quindi che non è più semplicemente un profumo
e basta, se lo osservo mi sembra possa descrivere anche la persona che lo
indossa, e mi sembra possa appartenere ad una donna sulla cinquantina o più. Immagino
la sua pelle sottile del collo e dei polsi, impregnata di quell’odore. E’
gradevole, ma uno di quei profumi che non indosserei mai. E’ una donna non
troppo alta, con capelli forse grigi un po’ cotonati e sempre in ordine dal
parrucchiere, quelle messe in piega standard che si fanno in tutti i saloni di
bellezza. Indossa un ombretto color viola, le sue labbra sono sottili, gli
occhi sono un marrone intenso e sono irraggiati da piccole rughe. Mi sembra
quasi di vedere i lobi delle sue orecchie, e degli orecchini d’oro che li
allungano con il loro peso. Si veste abbastanza elegante, il giusto per
differenziarsi, ma non troppo perché non ama apparire, anche se però la sua
eleganza passa difficilmente inosservata che lei lo voglia o meno. Iniziano ad
apparirmi immagini e sensazioni di questa donna, come se adesso per un momento
fossi io quella donna e potessi sentire quello che sente lei. Percepisco la sua
forza, determinazione: è una donna che lavora molto, realizzata, con i piedi ben
piantati a terra. Sento la sua solidità, fermezza, integrità. Scorgo infine il
suo sorriso, e il suo buoncuore. La immagino quando è andata a donare il sangue, magari un giorno durante la
settimana in cui ha chiesto il permesso apposta senza dirlo a nessuno, tenendosi
questo segreto per se rendendo ancora più prezioso il suo gesto d’amore.
Non posso che sentirmi sollevata, sento che questo sangue,
oltre che a far risalire di quel 0.1 i miei valori, è impregnato di qualcosa che mi può far solo che bene. Sento
così fondermi con questa donna sconosciuta, immaginata o reale che sia, e
acquisire così anche le sue caratteristiche goccia dopo goccia. Mi sento diversa, adesso più grande
della mia età, con una sicurezza nuova ma la cosa strana è che questa sicurezza
non appartiene a me. La sento dentro di me, ma non è la mia. La cosa positiva è
che mi sento per terra, con i piedi, e
la mente lucida come non mai prima.
Che sia l’effetto di quel 0.1 in più non lo so, fatto sta
che sento che qualcosa è avvenuto.
Ringrazio quella donna per il suo dono, per avermi permesso
di nutrirmi della sua linfa, e del suo amore, per aver deciso quel giorno di
sentirsi un po’ più debole per qualche ora; per avermi dato una parte di lei, e
in questo caso una parte che in questo momento mi fa sentire diversa e più
forte.
La prima cosa che farò appena esco da questa storia sarà
quella di andare a donare il sangue: chissà se mi capiterà di incontrare quella
donna, magari la riconoscerò dal suo profumo.
goccia dopo goccia. |
Sono troppo depressa per commentare ma la prima cosa che io farei, sarebbe un viaggio al caldo. Ciao
RispondiEliminaCara Fra, è proprio nel dono l'essenza della guarigione. E tu hai saputo coglierlo, dandogli addirittura un odore, un volto, descrivendone i particolari.
RispondiEliminaLa nuova maturità che senti è la tua, non l'hai ricevuta con una trasfusione, te la sei conquistata.
Ti voglio più bene ogni giorno, e la linfa di questa energia d'amore che cresce è la profonda stima che provo per te. Forza amica mia! Ti tengo stretta stretta.
Onda dopo onda FranZ si rinforZa.Giorno dopo giorno FranZ si rinnova.Goccia dopo goccia FranZ si rifonde...FranZ-FuZione.
RispondiEliminaALLLARRREMBAGGGIO!!!
Ti leggo per la prima volta, per caso, con sorpresa. E' stato bello e continuerò.
RispondiEliminaJoy, un ricordo.
joyfrezza@gmail.com