venerdì 3 agosto 2012

Pensi che sia una bella giornata oggi?


Attraversando intervalli di tempo che diventano sempre più lunghi, finalmente arrivata alla soglia di una nuova battaglia, mi guardo indietro e osservo la strada percorsa.
L'entusiasmo che mi accompagnava e tingeva di colori sempre più sgargianti la realtà intorno a me si è affievolito, e i colori tornano ad avere le loro tonalità. Il rosso è rosso, il verde è verde e il blu è blu. Non vedo più pallini, fiorellini, farfalle che volano e animano tutto ciò che mi circonda (no, non mi drogo, se questa è la domanda che può sorgere spontanea).
Oggi, soltanto per oggi, osservo le cose per come sono.
Respiro in questi momenti di estrema lucidità.
Mi rendo conto di quanto a volte sia facile voler vedere la realtà in un altro modo, colorarla, immaginarla diversa. Capisco anche quanto questo possa essere pericoloso; come può essere pericoloso e ingannevole vedere la realtà priva di colori, oppure soltanto di un colore. Io ho sempre preferito l’effetto “multicolor”, il problema è che l’effetto passa in fretta, e sembrano i colori essere la cosa più interessante, ci si dimentica delle forme.
Apro gli occhi stamattina e scopro una realtà più sobria, più consapevole, più lucida.
Forse meno ammaliante e seducente.
Guardo ancora meglio la Realtà e la vedo improvvisamente materializzarsi sotto forma di una donna, seduta ad un tavolino di un elegante bar, vestita con un taglieur blu molto distinto, una messa in piega perfetta, impegnata a leggere un giornale di attualità. Emana da ogni poro della sua pelle e da ogni suo gesto così estremamente consapevole, indizi che fanno pensare a chi la vita l’ha attraversata. Ha qualche segno del tempo sul viso, non è più così giovane, ma non per questo appassionata e intrigante. Se la guardo attentamente ha un fascino magnetico, quell’eleganza che non colpisce al primo sguardo, ma che ti fa girare una seconda volta per guardarla un po’ meglio. Quell’elegante bellezza che non si dimentica facilmente, ma che non stordisce i sensi, anzi li affina. Ecco che improvvisamente alza la testa, rivelando due occhi blu profondi come il mare, e uno sguardo deciso,  guarda nella mia direzione e mi fa cenno di avvicinarmi a lei. Mi sento impacciata, timida, la sua presenza però, misteriosamente, mi tranquillizza immediatamente. Ogni cosa che fa, la fa come se fosse la cosa più naturale al mondo, e con la stessa semplicità con la quale adesso solleva la tazzina del caffè che sta bevendo, mi guarda negli occhi e mi chiede : "Pensi che sia una bella giornata oggi?". Ed io imbarazzata per questa domanda, di cui la Realtà dovrebbe sapere meglio di me la risposta, quasi infastidita, le rispondo: "Penso che lei lo sappia meglio di me che razza di giornata sia oggi!".
La realtà, divertita da questo mio atteggiamento, si mette a ridere e mi risponde "Io non posso sapere cosa i tuoi occhi vogliono vedere. Io vedo una giornata e basta". Velocemente ordina il conto, mi saluta sobriamente, e si allontana passeggiando per le vie di Roma con un andatura sicura e umile allo stesso tempo.
Sono esterrefatta, non capisco proprio di che razza di realtà si tratti, mi ha lasciato sola a questo tavolino, con il conto da pagare, un caffè che si sta freddando e come se non bastasse risentita e infastidita. "Io vedo una giornata e basta", ma che risposta è?
Alzo lo sguardo verso il cielo che oggi è azzurro e sembra appena verniciato, mi sento persa, la Realtà mi ha abbandonata senza darmi una risposta ed io mi sento peggio di prima perché di nuovo ho lasciato che qualcun altro possa aver influito sul mio umore.
Adesso non me lo posso permettere, non ora.
Lascio che tutte le mie energie si focalizzino per mantenere un equilibrio che mi permetta di rispondermi a quella domanda e lascio che quello che è appena accaduto mi rimanga per la testa senza una risposta.
A volte è bello anche così.






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