domenica 9 settembre 2012

Aria di libertà

Dopo un mese e tre giorni di reclusione dentro una stanza, ci si abitua un pochino alle quattro pareti che delimitano il tuo spazio vitale e la realtà sembra improvvisamente compressa in quei pochi metri quadri.
Del mondo "fuori" che vivevi prima rimane soltanto un ricordo e sogno e realtà si confondono.
Ogni tanto voltavo lo sguardo verso l'unica finestra e quel "quadro di realtà" animato mi incantava, sembrava una fotografia, ma gli alberi si muovevano ed ogni giorno c'era una luce diversa.
Io credo che prendersi una pausa da tutto ciò che sempre apparentemente fuori si muove è qualcosa che fa bene alla salute, all'anima e al cuore.
Fa così bene che sarei rimasta un altro pochino immersa in quel silenzio semisterizzato dove non avendo altro da fare ho iniziato ad immergermi in tutto ciò che si muove dentro.
E' stata una bella avventura.
Poi ad un certo punto mi hanno detto che potevo uscire.
Non me ne sono molto resa conto, mi sono sentita come un gatto d'appartamento che viene improvvisamente portato in campagna.
Sono uscita fuori, ho respirato l'aria,  ho visto il cielo e gli alberi che vedevo dal quadro in movimento ed erano veri. Tutto si muoveva, era sempre lì, come lo avevo lasciato.
E' stato bellissimo.
Ho una gran voglia di natura, di lentezza e di solitudine. Sana solitudine.
Ci ho impiegato un anno per capire, l'importanza di concedersi uno spazio dove rimanere e sostare lontano da tutto quello che mi trascinava in una direzione oppure in un altra senza che me ne accorgessi.
Starò diventando un po' asociale?
Fatto sta che selezionare le cose, le persone,  con cui entriamo in contatto è fondamentale, e che esse costruiscono la nostra salute.
E' come con i libri, come con il cibo, come con l'aria che respiriamo.
Ho i valori ancora bassi e perciò mi tocca stare a casa, e mi piace.
Stamattina mi sveglio, è domenica.
Apro la finestra, e poi le persiane,  e fuori tutto tace, nonostante io abiti in una via trafficata le macchine non si vedono e si respira un aria ancora estiva ma ancora per poco.
E' mattino presto e l'aria si è un po' ripulita dallo smog durante la notte, e mi godo la frescura di questa sensazione.
Chiudo gli occhi e immagino di essere una particella minuscola e di mescolarmi all'aria, di farmi trasportare su e giù per il viale di casa e poi in alto e poi mischiarmi e girovagare un po' sulla città, e poi ancora più in là e ancora.
Libera.
Un incredibile sensazione mi avvolge, un anticipazione.
Come quando sei su un aereo e da lontano inizia a vedere le luci della città dove stai per atterrare.
Ma non ho fretta, ho ancora delle cose da fare a bordo e poi mi voglio godere l'atterraggio.




Rene Magritte. Finestra rotta.


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